Personaggi in cerca d’autore, ovvero il golpe in Niger
Dopo il recente colpo di Stato, in Niger la situazione rimane instabile e incerta, come ci racconta p. Mauro Armanio in questa sua nuova lettera/testimonianza.
I confini tra realtà e finzione, come Luigi Pirandello bene evidenziava nella sua drammaturgia, sono sempre molto labili.
Quanto sta accadendo in Niger, dopo la relativa presa di potere di un gruppo di militari delle Guardia Presidenziale mercoledì scorso, assomiglia ad un gioco nel quale tutti i personaggi sono in cerca d’autore.
La politica anzitutto, intesa come partecipazione nella costruzione del bene comune, non si è mai di fatto mai realmente concretizzata. Essa è stata interpretata come perenne lotta per il potere, con la stessa logica di quello coloniale della Francia, che ha potuto proseguire – nel Paese del ‘suo’ uranio – grazie a politici compiacenti.
Quando, questi ultimi, hanno cercato di prendere le distanze dal Padre Padrone francese, sono scaturiti, non per caso, i primi colpi di stato di autore senza nome. Il prossimo 3 agosto sarà l’anniversario dell’indipendenza del Niger e faranno 63 anni di cammino nel deserto attraversato dal fiume omonimo.
Gli altri personaggi del dramma sono i partiti politici che, oggi, si contano a decine e il cui numero e consistenza varia a seconda delle stagioni del potere.
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Mohamed Bazoum è il successore – nonché il prescelto – di Mahamadou Issoufou, entrambi fondatori del PNDS.
Il decennio di potere del suo mentore, contrariamente all’opinione occidentale e africana, ha gradualmente contribuito ad affossare la fragile democrazia nel Paese.
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Bazoum, malgrado la complicità degli osservatori internazionali che hanno ratificato i risultati dello scrutinio delle ultime presidenziali del 2021, è stato eletto in modo fraudolento. Dopo circa due anni, alla vigilia della festa dell’Indipendenza, è stato deposto da una giunta militare e si trova prigioniero di elementi armati della Guardia Presidenziale, voluta e curata dal suo predecessore.
Tra i personaggi della vita politica del Niger e in Africa Occidentale, si trovano i militari, personaggi in cerca d’autore di tutti i golpe e dei tentativi andati a male, nel frattempo. Per carenza di democrazia reale, intesa come sistema che rende possibile il gioco di alternanze politiche senza ricorrere alla violenza, essi sono coloro che ‘azzerano’ il contagiri e permettono alla democrazia di riattivarsi.
Questo spiega perché, in generale, da questa parte del mondo i colpi di stato sono assai ben visti e appoggiati dal popolo, che vede in essi un’opportunità di rimessa in moto del recita a soggetto in questione.
Il grande escluso di tutto ciò, per assenza di autori e cioè di cittadini riconosciuti e riconoscibili, è proprio il popolo che in tutti questi anni è stato preso, volutamente o meno, in ostaggio dai vari regimi politici che si sono succeduti.
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La situazione, al momento è ancora incerta. […]
Non casualmente, questo gioco della parti si evidenzia nel Niger, Paese tra i più poveri economicamente del mondo, ma ricco della sua geopolitica.
L’uranio per la Francia, il petrolio per la Cina e altre materie prime da definirsi; l’esternalizzazione delle frontiere per controllare e bloccare la mobilità umana.
P. Mauro Armanino – SMA
Niamey
La lettera/testimonianza completa di P. Mauro Armanino
è online sul sito della SMA
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