Ritmi pieni d’energia, voci vibranti, cariche di quella forza sonora che può nascere solo per le vie dei quartieri popolari dove la vitalità è d’obbligo per non soccombere alla povertà. È il caso delle sonorità che aleggiano negli ultimi tempi nei sobborghi di Dar es Salaam. Qui, alla periferia della capitale della Tanzania, si sta scatenando una vera e propria tendenza musicale intrisa di uno stile chiamato mchiriku. Protagonisti di questa moda sono otto giovani artisti tanzaniani, che hanno forgiato un intricato linguaggio sonoro basato sulla potenza delle percussioni tradizionali e sul recupero di tastiere molto vintage tipiche degli anni Ottanta. Oltre alla musica, difficile da etichettare, ma definibile afro-punk con elementi di elettronica, il collettivo, con un vocalist decisamente carismatico, offre danze spettacolari. La formazione Jagwa Music è la portavoce di questa strana alchimia sonora basata sul mchiriku. Questo stile tipicamente tanzaniano trae soprattutto origini dalla musica usata per gli sposalizi fra le comunità dell’etnia Zaramo. Col tempo, quei ritmi e il loro significato si sono modificati in seguito al processo di urbanizzazione e all’abbandono dei villaggi lungo la costa della Tanzania delle genti Zaramo. Giunti in città quei suoni si sono trasformati e hanno assunto contenuti differenti. Il mchiriku si può considerare come un canto politico e sociale, una sorta di rap o hip hop africanizzato attraverso cui gli artisti di strada raccontano, anche in modo divertente, i problemi e le speranze dei loro concittadini.
Questo recupero del mchiriku e la sua mutazione sul piano sonoro-espressivo può essere considerata una reazione all’imperversare in Tanzania della musica proveniente dall’Occidente e in particolare dagli Stati Uniti. Il collettivo Jagwa Music ha cercato di dare un volto contemporaneo a uno stile tradizionale, infondendogli nuova forza vitale attraverso performance altamente coreografiche. La particolarità di questo nuovo filone musicale proveniente dalla Tanzania nasce dall’unione di suoni energici, cui si aggiungono danze acrobatiche, molto teatrali e di forte impatto visivo, oltre che testi che sono racconti di vita. È quindi la forza nelle liriche e nella musica che crea quel coinvolgimento nel pubblico, incantato e divertito da originali e travolgenti esibizioni. Un successo testimoniato anche dall’uscita del cd Bongo Hotheads, edito dalla Crammed Discs e distribuito in Italia da Materiali Sonori. Quelli di Jagwa Music non sono solo spettacoli di puro divertimento, ma anche momenti di riflessione e di confronto sociale, grazie ai quali la gente può interagire sviscerando questioni legate alle lotte per la sopravvivenza quotidiana in una realtà economica difficile, dove la povertà è sempre dietro l’angolo.
Silvia C. Turrin
L’articolo è anche on line sul sito di SMA Afriche