Il 2018 è un anno importante non soltanto per il Sudafrica. Il 18 luglio si festeggerà il centenario dalla nascita di Nelson Mandela. Un anniversario pregno di significati, grazie al quale si ha la possibilità di ricordare una figura politica amata a livello internazionale. Tanti gli eventi organizzati in varie zone del globo per ricordare il primo Presidente del Sudafrica eletto democraticamente da tutto il popolo, senza distinzioni di colore.
Da prigioniero a presidente
Tra il 27 e il 30 aprile 1994, in un clima di euforia, si svolsero in Sudafrica le prime elezioni multirazziali e democratiche, basate sul principio una persona, un voto. Ciò si verificava dopo decenni di apartheid (il sistema di separazione razziale venne ufficializzato con la vittoria del National Party nel 1948) e secoli di colonialismo. In quei giorni del 1994 in Sudafrica si respirava un vento di cambiamento e tante persone nutrivano il sogno di una nazione riconciliata e unita. Con l’investitura di Nelson Mandela come primo Presidente della “nazione arcobaleno” (così è chiamato affettuosamente il Sudafrica) questo sogno di pace e di riconciliazione si stava avverando.
La lungimiranza e il peso politico-intellettuale di Mandela, oltre che la sua capacità di perdonare i suoi carcerieri, senza però dimenticare le loro azioni illiberali, hanno permesso alla Rainbow Nation di aprire una nuova pagina della sua lunga tormentata storia. Con l’elezione di Mandela come primo Presidente iniziò infatti un processo di riconciliazione nazionale che, pur tra eventi drammatici, ricordi profondamente dolorosi e tragici squarci familiari e sociali, ha permesso al Sudafrica di andare avanti senza affondare in una sanguinosa guerra civile. Nelson Mandela, nonostante i lunghi anni di prigionia (in tutto 27 anni), ha abbracciato la tesi dell’amico Arcivescovo premio Nobel per la Pace Desmond Tutu, ovvero “non c’è futuro senza perdono” e ha saputo traghettare il Sudafrica verso una nuova fase storica. Per questo, proprio come era accaduto nel 1984 a Desmond Tutu, fu assegnato a Mandela il premio Nobel per la pace nel 1993.
Il Sudafrica non lo dimentica
Se l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite – che nel 2009 ha dichiarato il 18 luglio il Nelson Mandela International Day – ha deciso di indire a settembre il “Nelson Mandela Peace Summit” (un incontro di alto livello che avrà come tema la pace mondiale), nella patria di Mandela fervono già i preparativi per festeggiare il centenario dalla sua nascita. Per il 17 luglio, la vigilia del compleanno di Madiba, è previsto un attesissimo discorso dell’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Un evento organizzato dalla Nelson Mandela Foundation presso l’Ellis Park Arena a Johannesburg: sono attese 4000 persone.
Per promuovere progetti di alfabetizzazione e di contrasto alla povertà è attiva poi l’iniziativa denominata “Mandela Concerts”, ovvero una serie di concerti non stop in varie parti del mondo, per l’intera giornata del 18 luglio, compleanno di Madiba. L’idea è quella di organizzare tanti concerti a effetto domino – finisce uno ne inizia un altro – con l’intento di raccogliere fondi per rendere prioritaria l’istruzione per i bambini indigenti.
Il South African Tourism ha poi creato la Madiba’s Journey App, un’applicazione che aiuta i turisti/viaggiatori a scoprire i luoghi che hanno avuto una particolare importanza nella vita di Mandela, come la sua città natale, Qunu. Si tratta di una tecnologia fruibile anche rimanendo comodamente a casa.
Eventi tra Italia, Francia e Australia
Anche l’Italia ricorda questo importante anniversario grazie all’Associazione Nelson Mandela Forum, che ha dato l’avvio alle iniziative relative a questa ricorrenza con l’inaugurazione del Mandela Memorial a Firenze. Il Memoriale – che si trova all’ingresso del Mandela Forum in Piazza Enrico Berlinguer, sotto la pensilina – è una riproduzione in vetro della cella di detenzione nel carcere di Robben Island, nella quale il premio Nobel per la pace è stato rinchiuso per 18 anni. L’installazione è un invito a riflettere, da un alto, sullo spazio ristretto in cui fu imprigionato Nelson Mandela e, dall’altro, sulla sua politica di riconciliazione nazionale da lui lanciata dopo la liberazione. Da questa riflessione non può che emergere tutta la grandezza e l’umanità di Mandela.
In Francia e in Australia è in tournée il musical dedicato a Madiba, prodotto da Jean-Pierre Hadida (che è anche autore e compositore), da Francine Disegni e da Serge Bonafous. Una storia in musica che ripercorre la vita di Nelson Mandela, dalla nascita di un combattente per la libertà del suo popolo sino alla sua liberazione. Un passaggio storico segnato anche dai colori dominanti: se durante l’apartheid viene marcato il contrasto fra bianco e nero, con la fine del regime razzista la scena si tinge dei colori dell’arcobaleno, della Rainbow Nation. Tra l’equipe del musical troviamo tra le quinte Sam Tshabalala, nato in Sudafrica, considerato uno degli eroi della resistenza culturale al regime di apartheid.
Silvia C. Turrin