un omaggio alla Provenza, “la mia casa”, terra di ulivi e di lavanda.
“Ci sono tesori da scoprire in questa terra che non ha ancora trovato un interprete all’altezza delle ricchezze che rivela”. Così dichiarò Cezanne riferendosi ai paesaggi della Provenza. La varietà di scenari, di tradizioni e di prodotti locali trasformano questa regione in una meta prediletta dagli amanti della natura. Si ammirano i campi di girasole e poi le distese di lavanda che nel periodo estivo colorano e profumano il nord del Luberon e l’altopiano di Sault. Mentre tra metà novembre e metà marzo si può andare alla ricerca del rinomato tartufo, che i provenzali chiamano “rabasse”.
La Provenza che desideriamo descrivere è però quella immortalata sulle tele di pittori naturalisti e d’avanguardia. I suggestivi cromatismi del mare, delle colline, del cielo e dei campi in fiori hanno ammaliato svariati artisti. Vi invitiamo dunque a seguirci in questo breve itinerario.
Prima tappa è Aix-en-Provence, una delle città più raffinate della Francia, divenuta celebre come centro artistico e culturale già nel 1400. Il suo nome è legato a quello Paul Cézanne. È qui che il pittore nacque (19 gennaio 1839) e morì (23 ottobre 1906). Cézanne ha saputo cogliere l’essenza di Aix-en-Provence attraverso i suoi dipinti. Tra il 1901 e il 1902 vi costruì l’Atelier des Lauves, rifugio in cui esprimere le sue ispirazioni che hanno preso forma in opere pittoriche straordinarie. Pressp luoghi come le cave di Bibémus e Vauvenargues, si è dedicato allo studio della densità delle forme e dei cromatismi. Le particolarità minerarie del luogo lo ispirarono a realizzare capolavori legati al tema “alberi e rocce”.
Arles ha invece influenzato Van Gogh. La notte stellata, L’Arlésienne e Les vignes rouges d’Arles sono stati dipinti in questa cittadina in cui si ammirano capolavori dell’arte romanica provenzale. È stato sviluppato dall’ente del turismo locale un circuito denominato “Sulle tracce di Van Gogh” che fa tappa nei luoghi immortalati dall’artista, come la piazza del Forum, il ponte di Trinquetaille, le arene e Les Alyscamps. Van Gogh è poi rimasto affascinato dal piccolo, ma ben noto paese di Les Saintes-Maries de la Mer, tra l’altro luogo di pellegrinaggio per le comunità gitane.
Anche Saint-Rémy de-Provence, a nord di Arles, è stata una meta, probabilmente forzata, del pittore olandese. Vi si è infatti trasferito per cercare riposo e cure alla sua irrequietezza mentale nel convento e ospedale di Saint-Paul-de-Mausole, poi dipinto in uno dei suoi quadri. Presso il centro artistico “Présence Van Gogh” si può conoscere più a fondo la sua vita trascorsa in questi luoghi di Provenza. Una regione che ha spinto Van Gogh ad affermare: “Qui la natura è straordinariamente bella. In tutto e dappertutto: la cupola del cielo è di un blu sorprendente, il sole manda raggi color zolfo pallido”. Un invito per conoscere le varie anime di questa sorprendente regione francese.
Silvia C. Turrin©
Questo mio articolo era stato originariamente pubblicato sul sito di LifeGate