Articoli Mindfulness - Meditazione Semi quotidiani di consapevolezza

Thich Nhat Hanh: “Respira, sei viva/o”

“Breathe, you are alive” 

“Respira, sei vivo/a”

Poche parole, semplici, ma potenti, da ripetere ogni giorno…

  • per ricordare la forza vitale di un respiro;
  • per ricordare di decelerare in un mondo frenetico e caotico;
  • per ricordare gli insegnamenti preziosi di Thich Nhat Hanh (11 ottobre 1036 – 22 gennaio 2022), maestro zen vietnamita.

La consapevolezza inizia col portare l’attenzione al nostro respiro.

 

Il respiro è vita… e Thich Nhat Hanh ha sempre agito a favore della Vita di ogni individuo, ha sempre cercato il confronto e il dialogo…

Lui che ha visto la sua terra d’origine, il Vietnam, macchiata di sangue nel corso di una guerra terribile e disumana (come lo sono tutte le guerre!).

Fu proprio nel sangue, nella morte, nella sofferenza che Thich Nhat Hanh sviluppò il “buddhismo impegnato”, che vede i buddhisti non isolati nella foresta o in un eremo, ma attivi nella società, per alleviare dolore e paure.

Once there is seeing, there must be acting 
(Dopo aver visto, bisogna agire)

Thich Nhat Hanh cercò di fermare la guerra nel suo paese natio attraverso la forza pacifica del buddhismo.

Insieme ad altri monaci e monache, Thich Nhat Hanh portò il suo messaggio e il suo aiuto fuori dalle mura dei monasteri: offrì sostegno e cure ai vietnamiti che subivano le atrocità della guerra. Offrì un aiuto concreto, tangibile, e riuscì ad alleviare le tragedie anche per il tramite delle sue poesie.

Nel 1966 si recò negli Stati Uniti per chiedere al governo di Washington un cambio di politica a favore del cessate il fuoco. Quel viaggio gli costò l’esilio, poiché gli fu impedito di rientrare in Vietnam.

A New York, in quell’America che stava portando orrore e sangue nella sua terra d’origine, Thich Nhat Hanh scoprì il suo sé autentico, un sé volto al dialogo, al confronto, all’intesa tra le diverse religioni e culture.

Nel 1967, Thich Nhat Hanh e Martin Luther King s’incontrarono per la prima volta a Chicago. Parlarono di pace, libertà e comunità.

Il Reverendo King rimase talmente coinvolto dalle parole e dalla profonda, semplice saggezza di Thich Nhat Hanh che decise di prendere posizione pubblicamente contro la guerra in Vietnam e incoraggiò  la candidatura del monaco zen vietnamita al Premio Nobel per la Pace. Candidatura che fu inascoltata…

Thich Nhat Hanh nell’esilio forzato, trovò poi “casa” in Francia… e, grazie all’aiuto di amici, discepoli e buddhisti, fondò Village des Pruniers (Plum Village in inglese).

In questo spazio di pace, immerso in una natura meravigliosa, ispirante e tranquillizzante, Thich Nhat Hanh – in modo sempre pacato, semplice, umile, generoso, cordiale, e al contempo deciso – condivise ciò che aveva appreso nel dolore, nell’esilio, nei momenti di sconforto.

“Breathe, you are alive”  – “Respira, sei vivo/a”

Il suo insegnamento inizia da qui.

Respira, sei vivo/a.
Senti la Vita dentro di te.
Senti la Pace dentro di te…

 

Un ricordo di Thich Nhat Hanh (11 ottobre 1926 – 22 gennaio 2022)

di Silvia C. Turrin


Il modo migliore per prendersi cura del futuro
è prendersi cura del presente,
perché il futuro è fatto di presente.
Thich Nhat Hanh
 
 

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