“PERCHÉ NEL MONDO NASCONO SOFFERENZA E MISERIA? QUANDO SU TUTTA LA TERRA LE PERSONE SONO FELICI E PROSPERE, ESSE SONO IN SINTONIA CON DIO, E TUTTE LE VIBRAZIONI DELLA TERRA, IN RELAZIONE CON I PIANETI, SONO ARMONIOSE.
MA NON APPENA UNA NAZIONE INIZIA A COMBATTERE CONTRO UN’ALTRA, O GLI AVIDI EGOISTI DELL’INDUSTRIA, CERCANO DI ACCAPARRARSI TUTTA LA PROSPERITÀ PER SÉ, SI CREA DEPRESSIONE.E QUANDO LA DEPRESSIONE INIZIA IN UN LUOGO, POI COMINCIA A DIFFONDERSI OVUNQUE, A CAUSA DELLE VIBRAZIONI CHE VIAGGIANO ATTRAVERSO L’ETERE.”
Sembrano parole pronunciate oggi, invece risalgono al 1939 e sono del maestro Paramhansa Yogananda, grande filosofo e mistico indiano, molto amato anche in Occidente grazie al suo capolavoro bestseller “Autobiografia di uno yogi“.
Le sue parole sono emblematiche e non si devono inquadrare all’interno di una visione puramente spirituale/mistico. C’è molta scienza in questo pensiero… perché dalla teoria della relatività di Einstein alle nuove scoperte della fisica quantistica è emerso chiaramente come tutto sia energia.
Ci muoviamo in un oceano di energia, di vibrazioni e poiché i nostri pensieri sono anch’essi energia è chiaro che la realtà che stiamo vivendo – una realtà molto conflittuale, improntata sull’ego e sull’edonismo e sul potere – ha origine (anche) da un flusso costante di pensieri tossici cui si aggiungono una serie di emozioni disturbanti.
Ecco che meditare sulla compassione e sulla gentilezza amorevole, ecco che nutrire empatia, ecco che uscire dalla gabbia dell’io sono strumenti in fondo semplici, ma potenti, che possono cambiare in meglio il mondo.
Non aspettiamo che siano gli altri a cambiare in meglio il mondo, partiamo da noi stessi, osservando le nostre ombre…
Un po’ come ha fatto Luke Skywalker quando, su impulso del maestro Yoda, entra nella caverna buia e “incontra” il suo lato oscuro, metafora delle sue paure più profonde.
BE MINDFUL