Si viaggia di tanto in tanto con la fantasia.
Si viaggia qualche volta immergendosi tra le pagine di un libro.
Si viaggia attraverso certi suoni che toccano ricordi passati o speranze future.
Il viaggio è questo e ben altro ancora.
La Vita di per sé è un grande viaggio e quella di Ivano Fossati è sicuramente un’esistenza in cui il viaggio simboleggia straordinari successi.
Dalla sua Genova è salpato verso altre terre, reali e immaginarie, per approdare in molteplici luoghi, vicini e distanti, di città e di periferia, tra onde del mare e ragazze con il passo di pianura. Dall’epoca entusiasmante e vitale dei primi anni Settanta coi Delerium, Ivano Fossati ha compiuto tanti peripli attorno al pianeta musica, scandagliando i vari territori del pop, del cantautorato e della musica strumentale (ricordiamo in proposito l’album Not one word del 2001). Sembra che l’abbia sempre saputo, Ivano Fossati, che il suo percorso artistico lo avrebbe trasportato lontano, sino a raggiungere nuovi lidi, come quelli letterari.
Il grande mare che ha traversato lo ha condotto alla stesura del suo primo romanzo, nel quale non poteva non parlare di passaggi e, soprattutto, di musica.
In questa terra di mezzo tra suoni e parole, Ivano Fossati porta con sé quell’amica fedele, compagna di cammini artistici, ma anche interori, quale è la Gibson, la chitarra che lo ha accompagnato sin da quando scovò in un negozio di Losanna il modello SG.
Traslando la realtà con l’immaginazione letteraria Fossati crea una storia il cui protagonista Vittorio Vincenti viaggia con l’inseparabile “tretrecinque”, altro storico modello di Gibson, che dà il titolo al romanzo scritto dal cantautore genovese e pubblicato da Einaudi.
Con un stile contemporaneo, Ivano Fossati conduce il lettore nella vita di Vittorio, piemontese, che valica decenni – dagli anni ’50 del Novecento sino a giungere al XXI secolo – con la sua “astronave” che altro non è che la tretrecinque: è proprio grazie a questa chitarra che la vita del protagonista prende una determinata direzione e non un’altra.
«Se Woody Guthrie a suo tempo scriveva sulla sua: Questa macchina uccide i fascisti, io sulla tretrecinque avrei potuto metterci: Questa nave attraversa il tempo», racconta il protagonista all’inizio del romanzo.
La chitarra è stata l’astronave che ha permesso a Vittorio di viaggiare, di levare le ancore e approdare in terre sconosciute.
Una semplice chitarra cambia la vita e ha cambiato quella di Vittorio. A lui ha fatto scoprire il jazz, quello di Wes Montgomery, di Duke Ellington, di Benny Goodman, poi il folk americano, quindi le proteste, le contestazioni, e poi ancora l’energia propulsiva del rock delle “pietre rotolanti”.
La storia narrata da Ivano Fossati mostra come ciò che è in apparenza impossibile si può invece realizzare: tutto grazie a una chitarra!
Vittorio, il protagonista, giovanissimo, si chiedeva: «La musica non so proprio da che finestra lasciata aperta sarebbe potuta entrare».
Invece, è entrata, in lui, nel suo mondo, sino a spingerlo a mollare la sicurezza di un modesto lavoro in Italia per approdare prima in Cornovaglia, poi nella terra che fa rima con “sogno americano”.
Tretrecinque è un viaggio nella musica, nelle sue evoluzioni e involuzioni, e nei cambiamenti di un’arte che viene sempre più trasformata in un oggetto di marketing o addirittura in un perfetto tappeto sonoro «per gente distratta che deve essere aiutata a concentrarsi sulla scelta di una nuova padella antiaderente, di un tappeto per il bagno o una crema idratante per la notte».
Ma alla fine, “è la musica che gira intorno”…
È la musica, seppur lenta e malinconica della vecchiaia, che illumina un “tempo sognato che bisognava sognare”.
Silvia C. Turrin
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Ivano Fossati
Einaudi, 2014
416 pagg.
18,50 €
Disponibile anche in eBook
