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A Milano una serie di laboratori dedicati all’Africa

La Casa delle culture del mondo organizza tre incontri il 25 febbraio, il 18 marzo e l’8 aprile grazie ai quali bambini e genitori possono [ri]-scoprire antiche storie, feste e musiche del continente africano attraverso la creatività del griot burkinabè Hado Ima

 

È uno dei rari e ampi spazi milanesi sostenuto dall’Assessorato alla Cultura, che funge da luogo di incontro e confronto per quanti siano interessati a conoscere meglio il grande mosaico dei popoli del mondo. Tramite mostre, proiezione di film, dibattiti e atelier artistici, la Casa delle culture del mondo intende mettere in luce le tradizioni, il sapere e gli aspetti non solo storici e artistici delle tante comunità straniere presenti sul territorio milanese, provenienti da Asia, Europa orientale, America Latina e Africa. L’obiettivo è creare un ponte culturale dove l’interazione è la base della socialità, della conoscenza e di una nuova forma di vita comunitaria.

L’Africa è protagonista il 25 febbraio, il 18 marzo e l’8 aprile con laboratori rivolti in particolare ai più piccoli. Si inizia con una colorata e divertente festa di carnevale africana: un’occasione per i bambini, vestiti da animali della savana, di imparare a costruire le maschere degli spiriti della savana e per poi danzare con una band di musicisti e ballerini africani. In occasione della “Giornata mondiale dell’acqua”, domenica 18 marzo, i bimbi impareranno a costruire un fiume con tecniche di collage polimaterico e a dar vita alla “musica dell’acqua” con tradizionali strumenti africani, come i tamburi ad acqua. Il ciclo di laboratori termina domenica 8 aprile con un incontro sempre dedicato ai bambini e alle famiglie in cui si imparano a costruire strumenti musicali con materiali di riciclo.

Queste iniziative sono ideate e realizzate con il fondamentale contributo dei Watinoma (parola che significa “accoglienza” nella lingua moré dell’etnia Mossi), gruppo di musica tradizionale nato nel 1987 a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso. I componenti discendono da famiglie di griot e sono loro stessi griot, cantastorie e musici depositari di tante suggestive storie dei loro villaggi d’origine.

A coordinare e gestire i laboratori è Hado Ima – nato a Boulsa, piccolo villaggi del Burkina Faso – portavoce dei Watinoma, nonché profondo conoscitore della cultura del suo Paese, e delle complesse e ancestrali tradizioni dell’Impero Mandingo (anticamente compreso tra Mali, Burkina Faso, Guinea, Senegal, Costa d’Avorio, Liberia, Sierra Leone). Discendente da una famiglia di sacerdoti-musicisti, Ima ha appreso dal padre Kamanga l’arte di essere griot: figura fondamentale per gli abitanti dei villaggi, in quanto cantastorie in occasione di varie celebrazioni – come funerali, battesimi, matrimoni – e ricorrenze, come la festa per propiziarsi un buon raccolto.

Hado Ima affascina bimbi e adulti con la narrazione di arcaiche storie, nelle quali è racchiuso un grande patrimonio culturale forgiato nel corso di molti secoli in Africa occidentale. Nei suoi racconti troviamo la voce degli antenati, gesta epiche e consigli pacificatori, scanditi dalla musica generata dagli strumenti tradizionali dell’Impero Mandingo.

Hado Ima e i Watinoma hanno realizzato diversi coinvolgenti progetti musicali – Liberté del 1989, Aminata del 2003, Héritage del 2005 e Tumi del 2007 – tutti basati sulla musica tradizionale della loro terra. I soldi raccolti attraverso i loro concerti sono utilizzati per finanziare lo sviluppo di un Centro Culturale in Burkina Faso e per valorizzare la musica, la danza e l’artigianato locale.

Silvia C. Turrin©

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