Pur essendo una capitale ancora a misura d’uomo, Bruxelles è una città dinamica, vitale, che racchiude una miriade di angoli urbani da scoprire, molteplici culture e offre tutto l’anno una serie di eventi estremamente originali. Per descriverla, si potrebbe iniziare partendo da una delle piazze più suggestive ed esoteriche del continente europeo: la Grand-Place, definita dall’eccentrico Jean Cocteau “un ricco teatro”, perché il suo insieme è armonico, nonostante ogni facciata sia differente. Cuore pulsante della capitale belga, questa grande piazza, di giorno, così come di sera, pullula di passanti, turisti e soprattutto di giovani che spesso si siedono in cerchio cantando o suonando percussioni, circondati dall’atmosfera gotica di edifici come la Casa del Re, in passato mercato del pane, e ora sede del Museo comunale in cui è raccolta una preziosa collezione di maioliche e porcellane. Ma oltre alla storia e all’arte, la Grand-Place e altri luoghi di Bruxelles nascondono vari simboli alchemici che è possibile scoprire grazie a particolari itinerari organizzati da alcune associazioni culturali cittadine. E ogni due anni, in agosto, la piazza – che tutte le settimane ospita il mercato dei fiori – si colora di un tappeto di begonie multicolori, realizzato da giardinieri/artisti.
Bruxelles oltre a essere sede dell’Unione Europea è una città in cui si respira la cultura a 360 gradi. È qui che tra il 1893 e il 1905 lo sviluppo dell’Art Nouveau ha scolpito abitazioni, oggetti, decorazioni. Figura rappresentativa di questa corrente artistica è stato l’architetto Victor Horta, nella cui casa, divenuta Museo, si ammirano mosaici, vetrate, mobili e altre opere realizzate in puro stile Liberty. L’Art Nouveau si ritrova poi nella casa-atelier di Paul Cauchie, altro grande esponente di questa forma estetica, e nel Museo degli strumenti di musica, che merita una visita anche per la ricca collezione di strumenti – antichi, moderni, europei, etnici – una delle più importanti al mondo.
Gli appassionati d’arte possono davvero sbizzarrirsi tra gli oltre 70 musei presenti nella capitale belga: antichità egiziane, greche, romane, cinesi e precolombiane trovano spazio nei Musei reali d’arte e di storia, non molto distanti dall’imponente Arco di Trionfo, immerso nel Parco del Cinquantenario, mentre nel quartiere reale, in cui dominano la cattedrale di Saint Michel e Gudule e il palazzo reale, si trovano il museo d’arte antica, che racchiude opere di Pierre Breughel, Rubens, Rodin, e quello d’arte moderna, in cui sono esposte opere di grandi pittori belgi, come Delvaux, Ensor e Magritte, tra i massimi esponenti del surrealismo.
Tra i simboli di Bruxelles, oltre alla simpatica statua di bronzo del Manneken Pis che attira intorno a sé migliaia di visitatori, figura il maestoso Atomium: molecola di ferro ingrandita 165 miliardi di volte realizzata nella zona dell’Heysel, in occasione dell’Esposizione Universale del 1958. È costituito da nove sfere e la più alta, che raggiunge i 102 metri, è uno dei punti panoramici più suggestivi della città.
La capitale belga è anche sinonimo di fumetti. È qui che sono nati celebri personaggi come Lucky Luke, Buck Danny e Tintin. Non sorprende quindi che passeggiando per le vie di Bruxelles si incontrino qua e là le loro immagini dipinte sulle pareti di librerie e caffè all’aperto. Ma la loro “casa ufficiale” è il colorato Centro belga della Bande Dessinée (edificio già di per sé opere d’arte, visto che è stato realizzato nel 1903 da Victor Horta): spazio di ben 4000 m² in cui è svelata la storia della cosiddetta “nona arte”, ovvero il fumetto, e i personaggi che l’hanno resa famosa in tutto il mondo.
E tra un itinerario e l’altro, i golosi possono far sosta al Museo del cacao e del cioccolato, dove si gustano vere e proprie prelibatezze, dalle praline con ripieno di nocciola a quelle profumate allo zenzero, al gelsomino o alla violetta, scoprendo anche i segreti e la storia della vera cioccolata.
Silvia C. Turrin
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