“La felicità è un affiorare interiore; è un risveglio delle tue energie”.
Così affermava Osho, uno dei tanti maestri indiani che hanno elargito all’umanità semi di consapevolezza e rinnovamento interiore.
In questa frase viene indicato un percorso che parte dalle profondità dell’essere; un percorso accessibile, realizzabile, e nel contempo non semplice da attuare in un mondo così complesso, pieno di distrazioni, contraddizioni e ingiustizie. Raggiungere la felicità… A volte sembra lì, dietro l’angolo. Sembra di essere sul punto di toccarla, sino a quando si interpone tra noi ed essa un ostacolo, che può essere generato da fattori esterni o, più spesso, creato dalle nostre stesse mani, dai nostri desideri, attaccamenti, pensieri negativi d’invidia, rabbia e odio, o dalla nostra eterna insoddisfazione di esseri mortali, spesso assaliti da un’agitazione frenetica.
“L’ansia è la malattia del nostro tempo: ci preoccupiamo per noi stessi, per la famiglia, gli amici, per il lavoro e per lo stato del mondo. […] Preoccuparsi non serve a niente; anche se ti preoccupi venti volte di più, questo non cambierà la situazione. […] Io sono felice nel momento presente. Non chiedo nient’altro. Non mi aspetto una felicità addizionale né condizioni che la possano favorire”. Proprio come Osho, anche il monaco vietnamita Tich Nath Han sottolinea come la felicità sia una condizione mentale-emotiva puramente interiore.
Lo yoga, l’ayurveda, la medicina tibetana e molte altre filosofie e pratiche non solo orientali c’insegnano che oltre al corpo fisico, siamo dotati di una struttura energetica, incisa dentro di noi sin dalla nascita: quel corpo sottile o eterico − chiamato dagli antichi “doppio”, poiché copia luminosa ma reale di quello “materiale”, visibile − composto da canali e chakra. L’occultista e scienziato medievale Paracelso, che lo definì corpo astrale, riteneva che le malattie si manifestassero prima nella dimensione energetica, e solo in un secondo momento in quella fisica. Comprendere, sentire e coccolare il corpo sottile significa prendersi cura delle proprie energie, la cui armonia è la porta che conduce alla felicità, qui e ora.
Carezze per l’energia vitale
La meditazione e lo yoga sono i sentieri ideali da seguire per riattivare i centri energetici, passo fondamentale per raggiungere una serena armonia e gioia interiore. Si possono però integrare i benefici di asana, pranayama e introspezione, attraverso altre piacevoli esperienze che agiscono a livello fisico, mentale e sottile. Una delle più efficaci è il massaggio.
Ne esistono di vari tipi, appartenenti a varie tradizioni. Negli ultimi anni, in molti centri, si sta sviluppando la tendenza a unire diverse pratiche in un solo massaggio definibile olistico. In una struttura all’avanguardia dal punto di vista dei percorsi dedicati al benessere, immersa nella natura, un team di esperti ha ideato il Massaggio dell’Anima. Una denominazione che certo non lascia indifferenti e che cattura facilmente l’attenzione. “La scelta del nome è stata immediata e naturale. Si voleva dare importanza alla sfera sottile dell’essere, poiché questo particolare massaggio agisce sul corpo, ma tocca anche l’anima. Produce benefici a livello sia fisico, sia emotivo. In esso sono racchiuse antiche conoscenze alle quali ci ispiriamo, arricchite da approcci moderni”, spiegano Anna ed Elisa, operatrici di Monticello Spa, professioniste di varie discipline olistiche, tra cui il Massaggio dell’Anima.
Obiettivo primario di questo trattamento è sciogliere le tensioni e riequilibrare le energie. Attraverso carezze, digitopressioni, movimenti e altre pratiche si toccano i sette principali chakra, depurandoli da blocchi , stress e tossine.
“È lo spiritual body massage per eccellenza − sottolinea Elisa − dato che combina differenti tecniche, tra cui la cristalloterapia, il reiki, la kinesiologia, i massaggi metamorfico, craniosacrale e quello coi pinda. Sebbene la struttura di base sia la stessa, ogni Massaggio dell’Anima viene personalizzato a seconda dei problemi specifici di chi vi si sottopone”.
Esattamente come nella tradizione ayurvedica, l’analisi del soggetto, l’utilizzo di determinate sostanze (in particolari oli) e i trattamenti sono individuali. Ogni essere umano è unico. Partendo da questo assunto fondamentale, chi esegue il Massaggio dell’Anima seleziona una precisa modalità di massaggio, l’intensità, l’intreccio con un trattamento piuttosto che con un altro e la relativa durata. Ciò che non cambia è il tempo utilizzato per completarlo, ovvero cento minuti, necessari per renderlo olistico ed efficace. Inoltre, la combinazione, coerente e più adatta all’individuo, di più tecniche, riunite in un’unica seduta, intensifica i loro rispettivi benefici. Qui di seguito spiegheremo le caratteristiche dei trattamenti principali adottati nel Massaggio dell’Anima per stimolare equilibrio e armonia in chi lo riceve.
La versione completa dell’articolo è sul n. 29 di Vivere lo Yoga