È giunta anche in Occidente un’antica tradizione legata allo yoga tantrico, chiamata “yantra yoga”. Si tratta di un insieme di conoscenze originatesi in tempi remoti in Tibet, che includono un lavoro interiore molto profondo. Oltre alla meditazione, questa tradizione prevede specifiche tecniche di respirazione, asana ed esercizi sui canali energetici del corpo. Elemento centrale rimane il lavoro sul respiro, che nella tradizione dello yantra yoga viene chiamato “addestramento con il vento energetico”.
È proprio su questa specifica tematica che si concentra il volume edito dall’Astrolabio Ubaldini dal titolo Lo Yoga Tibetano del Respiro (2015). Nel testo vengono svelati gli insegnamenti di Anyen Rinpoche, tulku tibetano il cui lignaggio risale al noto maestro di Dzogchen Patrul Rinpoche. Grande conoscitore della filosofia buddhista Anyen Rinpoche insegna in Tibet, in Cina, in Giappone e nel Nord America. A Denver ha fondato un Sangha. Questo attivismo anche in Occidente lo ha fatto conoscere a quanti praticano il buddhismo e a quanti si sono avvicinati allo yoga tibetano. Ha collaborato alla stesura del volume Allison Choying Zangmo, discepola di Anyen Rinpoche e sua personale traduttrice, ed è particolarmente attiva presso il Shambhala Mountain Center.
Il volume che qui presentiamo rappresenta “le fondamenta” della tradizione dello yantra yoga, poiché spiega in dettaglio l’importanza del respirare correttamente e quindi le tecniche di base per praticare lo yoga del respiro. Si tratta di spiegazioni connesse certo ad antichissimi saperi tibetani, ma che tuttavia trovano conferma scientifica dalle moderne ricerche in campo neurologico e medico. Emerge quindi l’importanza del respiro quale “veicolo” attraverso cui attenuare e sciogliere forme di stress, di ansia e di depressione.
La prima parte del testo si concentra proprio sull’analisi del respiro, volontario e controllato, e su quanto il processo di respirazione determini il nostro benessere psicofisico. A ciò si aggiungono esercizi che permettono al lettore di verificare “il suo modo di respirare”: punto di partenza imprescindibile per praticare la meditazione profonda e lo yoga, nonché elemento imprescindibile per stare bene.
La seconda parte del libro si concentra su quelle tecniche inerenti lo yoga del corpo, della parola e della mente. Queste tecniche prevedono pratiche sul respiro e sessioni di meditazione. Gli autori comunque avvertono il praticante sui possibili disagi che questi esercizi possono comportare, e citano il grande yogi Milarepa: “Sono felice di provare dolore, perché so che sto esaurendo il mio karma”.
Lo Yoga Tibetano del Respiro è un complesso di conoscenze e tecniche in grado di avviare un processo di purificazione non soltanto fisico, ma anche energetico e spirituale. È un processo che tutti possono avviare, proprio perché si lavora sul respiro e, come scrivono gli Autori: “tutti dobbiamo respirare per rimanere vivi […] L’addestramento con il vento energetico rappresenta tutta la ricchezza di possibilità nella nostra vita […] l’unica cosa che ostacola la pratica siamo noi, e se scegliamo o no di intraprendere il cammino spirituale”.
Silvia C. Turrin