Questa regione del sud della Francia non smette mai di incantare. Il suo presente, così come il suo passato sono fonti di un’incredibile ricchezza culturale. La natura nel suo complesso, le sue chiese, basiliche, i suoi borghi, le grotte arroccate sui massicci, le sue acque sono avvolte dalla magia di storie travagliate o a lieto fine. Sono tanti i miti che ruotano attorno a varie città, a luoghi di culto, a paesaggi in cui l’uomo ha saputo rispettare l’ambiente e le creature che lo popolano.
Molte leggende provenzali sono state raccolte e documentate nel bel libro En Provence: Sur le chemin des légendes (Édisud, Aix-en-Provence), ricco di illustrazioni e di testi ben scritti. Gli autori Céline Magrini-Romagnoli, docente di letteratura francese e provenzale, e il fotografo Jérémy Mathur hanno saputo cogliere l’essenza di una terra ancora fortemente legata alle proprie tradizioni, alle proprie radici storiche. Le leggende raccontate nel volume, molto curato dal punto di vista grafico-editoriale, seguono alcuni dei più bei itinerari di Provenza. Si incomincia da Marsiglia, fondata, secondo la leggenda, grazie all’unione di una nobile principessa locale e uno straniero proveniente dall’Asia Minore: un matrimonio che darà sin dalle origini un’impronta meticcia alla città. Forti sono poi le mitologie legate alla devozione religiosa, come nel caso della storia della Sainte-Baume, dove la figura centrale è Maria Maddalena. Si passa poi a tradizioni delle Alpi Marittime, a quelle delle Alpi dell’Alta Provenza, e ancora si attraversa idealmente il Vaucluse sino a giungere alla Camargue.
Le 36 leggende recuperate grazie al prezioso lavoro di Céline Magrini-Romagnoli non rappresentano solo un’interessante ricerca antropologica-letteraria, ma anche un punto di partenza per intraprendere tanti cammini per raggiungere luoghi provenzali dove si percepiscono ancora in modo forte gli echi della storia e dove i paesaggi non sono stati deturpati dalla cementificazione selvaggia e da politiche urbanistiche deleterie, corrotte (come invece è accaduto e accade in Italia).
La Provenza affascina milioni di turisti provenienti da tutto il mondo perché i suoi abitanti – e gli amministratori locali – hanno saputo rispettare la bellezza poetica dei suoi centri più caratteristici. Anche quei borghi conosciuti in tutto il mondo, come Roussillon o Baux-de-Provence, nonostante l’ondata dei turisti, mantengono inalterato il loro fascino e le loro antiche suggestioni.
Silvia C. Turrin
P.S. Un ringraziamento speciale a Claire Neuville
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