Questa poesia la recitava spesso in carcere, per assorbirne la forza, per darsi coraggio… Una poesia che qui ricordiamo per infondergli vibrazioni positive al di là del tempo e dello spazio. Amandla !
INVICTUS (di William Ernest Henley, 1849-1903)
Dalla notte che mi avvolge
nera come la fossa dell’inferno
rendo grazia a qualunque Dio ci sia
per la mia anima invincibile.
La morsa feroce degli eventi non m’ha tratto smorfia o grido
sferzata a sangue dalla sorte non si e’ piegata la mia testa
di la’ da questo luogo d’ira e di lacrime
si staglia solo l’orrore della fine.
Ma in faccia agli anni che minacciano
sono e saro’ sempre imperturbato.
Non importa quanto angusta sia la porta
quanto impietosa la sentenza.
Sono il padrone del mio destino:
il capitano dell’anima mia.
Forza Madiba!
E’ decisamente patetica la schiera di giornalisti da tutto il mondo appostati davanti all’ospedale in cui è ricoverato da giorni Madiba: concordo pienamente con alcune voci africane che affermano quanto sia poco rispettoso e indecente “aspettare” la morte di qualcuno, che sia Mandela, grande eroe di ogni tempo, che sia qualsiasi altra persona…
Sono i giornalisti di quelle stesse testate che ai tempi dell’apartheid, definivano Mandela “terrorista” perchè attivo contro il governo razzista di Pretoria, governo appoggiato da quasi tutto l’Occidente (inclusa l’Italia!).
Certi giornalisti – con un ego infinito e senza un bruciolo di umiltà – sono decisamente bravi a cambiare “abito”, atteggiamenti e opinioni, a seconda delle proprie convenienze…
Per fortuna, sopravvivono giornalisti, scrittori e ricercatori occidentali coerenti, che compiono onestamente il proprio lavoro, in modo obiettivo, e che non parlano di Africa (tra l’altro con indosso oggetti firmati da noti stilisti) per “fare notizia”, ma per raccontare semplicemente la Storia e le Storie di tanti uomini senza voce…