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Il cammino del “fare anima” e dell’ecologia profonda

È possibile unire filosofie orientali, sciamanismo e psicologia occidentale?
È possibile rintracciare negli antichi miti greci paure e dolori dell’uomo contemporaneo?
È possibile trovare un legame tra le visioni e i saperi di maestri dello yoga tantrico quali Naropa, Tilopa e Ma gcig e la saggezza dello psicanalista-filosofo James Hillman?

James Hillman. Il cammino del “fare anima” e dell’ecologia profonda

La risposta a questi interrogativi è sempre la stessa, “sì”, e la si può rintracciare soltanto nelle pagine del nuovo libro di Selene Calloni Williams, psicologa, esperta di yoga sciamanico, tantrismo e di altre filosofie in bilico tra l’est e l’ovest del mondo.

Già autrice di numerosi e apprezzati testi (qui ricordiamo fra gli altri “Le Carte dei Nat”, “Iniziazione allo yoga sciamanico”, “Anche gli atleti meditano seppur di corsa” tutti pubblicati dalle Edizioni Mediterranee), la dott.ssa Calloni disvela in questo attesissimo, prezioso volume il metodo immaginale da lei appreso seguendo gli insegnamenti di James Hillman, suo maestro, cui è dedicato il libro.

In realtà, scorrendo le parole, i racconti e le metafore evocate dall’autrice, questo testo va ben oltre la soglia dell’immaginale. Si ritrovano analisi e reminescenze della Grecia antica attraverso la potenza di figure divine quali Demetra, Zeus, Prometeo, Arianna, Persefone, rappresentati come archetipi profondi e universali dell’animo umano. Riscoprire queste mitologie arcaiche – spiega nel libro la psicologa Selene Calloni – significa denudare l’oggettività e liberare l’esistenza dal materialismo per ricongiungersi, finalmente, alla dimensione istintuale, all’eterno femmineo.

Il tempo è circolare, perciò il passato, gli avi, gli spiriti degli antenati, i miti antichi ritornano, rivivono nel presente e si espandono nel futuro. L’autrice accompagna il lettore in questa dimensione circolare, dove è essenziale il richiamo alla Madre Terra, quindi all’ecologia profonda, al riavvicinamento completo, sincero, del cuore dell’uomo alla natura. Non a caso, la narrazione di Selene Calloni scandisce proprio questo rapporto coi cicli delle stagioni, iniziando questo saggio – sospeso tra biografia, poesia e ricerca – tratteggiando i paesaggi scozzesi ammantati di specchi di ghiaccio tipici dell’inverno, per poi proseguire con il dischiudersi dei colori primaverili. Edimburgo – città in cui la psicologa vive quando non è in giro per il mondo compiendo studi antropologici e spirituali – fa da sfondo a illuminanti rielaborazioni filosofiche, che conducono verso Oriente.

India, Tibet, Sri Lanka, Bhutan sono terre in cui l’autrice ha approfondito la meditazione Theravada, lo yoga sciamanico, e poi ancora ha sperimentato quella “morte e rinascita in vita” descritta in modo eccelso nel Bardo Tosgrol, il libro tibetano dei morti. Vita e morte si intrecciano, si ripresentano pagina dopo pagina, poiché indissolubilmente legate: l’una non è l’opposto dell’altra, non vi è dualità, ma rappresentano “immagini” dello stesso sogno.

Procedendo nella lettura si viene rapiti da una grande forza, da una vibrazione che può mutare il paradigma esistenziale a cui si è abituati. È una vibrazione che spinge ad affrontare paure, dolori, passioni, ostacoli; che spinge a far cadere le immagini che sino al momento antecedente la lettura – quindi al disvelamento di antiche imperiture conoscenze – avevano animato mente, cuore, prospettiva esistenziale. Seguendo Selene Calloni nella sua corsa lungo il canale verso la brughiera scozzese, alla periferia di Edimburgo, si scorgono i paesaggi avvolti dal gelo invernale e poi il rifiorire della natura. Si distinguono altre, numerose immagini.

Si intraprende un percorso consapevole verso una destinazione in cui cielo e terra, vita e morte, luce e ombra si uniscono come nella potente raffigurazione del Vajrapani. Ecco che nell’esposizione della dott.ssa Calloni gli insegnamenti di Hillman sull’importanza del mito, dell’immaginale, e della resurrezione della morte si fondono con i Tantra, i Veda, il Buddhismo Theravada, l’animismo, per formare un grande Mandala. Chi sa andare oltre le parole e le immagini evocate nel libro scoprirà il segreto della felicità e della visione amorevole del mondo, respirando appieno l’anima mundi.

Pagina dopo pagina echeggiano gli insegnamenti di Hillman, famoso “outsider” del panorama della psicologia, che ha avuto la forza e la coerenza di criticare i metodi della psicoanalisi, da lui accusata di aver rinforzato un individualismo sfrenato (si veda in proposito l’illuminante “Cento anni di psicoterapia e il mondo va sempre peggio”, ed. Garzanti, 1993).

Pagina dopo pagina emerge chiaramente il sentire dell’autrice. Selene Calloni Williams in questi trent’anni di ricerca e di attività nello yoga sciamanico, nonché nel suo lavoro con Nonterapia (scuola da lei ideata), si è ispirata al maestro Hillman, giungendo, in fondo, alla sua stessa conclusione sull’individualismo e sul materialismo più sfrenato, ovvero che la sola grande malattia dell’uomo contemporaneo e del mondo moderno è “il non credere all’Anima”.

Se tutto viene vissuto e percepito in modo oggettivo, materialistico e individualistico, allora il disagio e le patologie continueranno a emergere e a tormentare l’umanità. Solo la riscoperta dell’invisibile e l’amore per l’Anima salveranno il pianeta e i suoi abitanti.

Silvia C. Turrin

Al volume James Hillman, Il cammino del “fare anima” e dell’ecologia profonda è allegato il DVD dal titolo “L’esperienza sciamanica e la psicologia archetipica”, avvincente documentario che mette a confronto la visione immaginale della psicologia archetipica con le tradizioni degli sciamani della Mongolia, della Siberia, dell’Argentina, della Birmania, dei sufi dell’Iran e i miti delle tribù animiste.

Guarda il video: James Hillman, il cammino del “fare anima” e dell’ecologia profonda

 

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