Jon Kabat-Zinn, biologo molecolare statunitense, è ormai noto anche in Italia per aver fondato la prima Clinica per la riduzione dello stress basata sulla coltivazione della Consapevolezza con il sostegno dell’Università di Worcester (Boston – Massachusetts). Era il 1979. Da allora il protocollo mindfulness based stress reduction ha destato l’attenzione di molte persone a varie latitudini del globo. Proprio per spiegare cos’è la mindfulness e quali benefici apporta, Jon Kabat-Zinn ha scritto nel tempo una serie di libri, alcuni tradotti anche in italiano. Tra quelli più recenti vogliamo segnalare Mindfulness Per Principianti (edito da Mimesis) curato da Anna Lucarelli, Lorenzo Colucci, Franco Cucchio e Gherardo Amadei.
Il volume, scritto con un linguaggio semplice e comprensibile anche da chi non ha mai praticato la mindfulness, sintetizza un vero e proprio percorso di conoscenza all’interno del sé, che si riverbera inevitabilmente anche al mondo esterno e al nostro rapporto con la realtà. Si parte, come in tutte le tradizioni meditative, dal respiro, che è appunto il ponte che unisce ogni essere con qualcosa di più grande e impalpabile. E si focalizza l’attenzione sul momento presente. Proprio come insegnato dal Buddha oltre due millenni fa, vivere il qui e ora è la discriminante per una vita intensa o una vita “vissuta passivamente”. Quando siamo sospesi tra il passato e il futuro sentiamo che stiamo perdendo qualcosa di importante. Ecco che la pratica costante della mindfulness ci riporta al vero nucleo che è il momento presente. Ma non solo. È una pratica che ci aiuta a conoscere la nostra mente, considerata spesso “nostra nemica” quando è agitata. La mindfulness ci aiuta a trasformare l’agitazione in calma, in pace interiore. Ecco che il volume Mindfulness Per Principianti si rivela uno strumento prezioso per imparare a porre l’attenzione sul qui e ora, rimanendo consapevoli di ogni nostra azione, pensiero, emozione e sensazione. Con l’ausilio della mindfulness possiamo vedere e sperimentare il mondo con maggiore chiarezza. È questo l’invito di Jon Kabat-Zinn.
Recensione di Silvia C. Turrin