Una cosa di bellezza è una gioia per sempre
Cresce in beltà senza mai svanire nel nulla,
ma serba per noi ancora
un tranquillo ritiro e un sonno pieno
di dolci sogni e salute e quieto respiro
perciò ogni nuovo giorno intrecciamo
un laccio fiorito per legarci alla terra
John Keats
Agosto ha dischiuso le sue porte. Un mese che per molti è sinonimo di vacanze, relax, viaggi (brevi o lunghi che siano).
Da un lato, questo mese può essere associato all’Elemento Fuoco: l’estate è infatti un periodo dominato dal sole, i cui raggi sono più vicini alla terra riscaldandola maggiormente. Luce e calore sono più intensi che nelle altre stagioni.
Dall’altro lato, agosto è collegabile all’Elemento Terra, poiché è un tempo in cui sono abbondanti i raccolti e continuano altresì le fioriture di tante specie, come la Bougainvillea, le rose, la portulaca e i fiordalisi.
Collegandomi al mio libro dedicato alle Meditazioni con i fiori, questo mese lo associo in particolare all’Elicriso, chiamato anche “immortale”. È tipico dell’area Mediterranea, dove cresce spontaneo.
I suoi fiori si aprono quando giunge la calda stagione estiva, diffondendo nell’aria la particolare e pungente fragranza erbacea, unita a sentori di legno e spezie. Il suo colore giallo intenso trasmette energia, armonia e vibrazioni gioiose.
A livello psichico ed energetico il suo profumo intenso ha la capacità di riportarci alla terra. Infatti, stimola il Muladhara, il chakra radice, alla base della colonna vertebrale, corrispondente all’Elemento terra. Per questo, l’elicriso è adatto per stimolare un processo di radicamento.
Come spiego nel mio libro sopra citato, “la meditazione ad esso associata è utile in special modo per quelle persone che si sentono troppo eteree e che hanno la tendenza a stare “con la testa tra le nuvole”.
Praticando in modo corretto e consapevole la meditazione con i fiori di elicriso – che illustro nel mio libro – si ottengono vari benefici:
- si percepisce energia positiva, determinazione, gioia e forza
- si attiva un processo di radicamento e di centratura
- si contrasta la stanchezza psicofisica
Elicriso, Elemento Terra, Humus e Umiltà
L’Elicriso è dunque un fiore che aiuta a radicarci, essendo strettamente collegato all’Elemento Terra, quindi all’humus.
La parola humus significa infatti “terra” e da essa deriva “umiltà”.
Da un punto di vista simbolico, oltre che etimologico, sviluppare umiltà vuol dire ritornare alla Madre Terra, intesa come fonte nutrice e fertile.
Essere umili – in un’epoca come la nostra dove tutti (o quasi) vogliono apparire e dove l’arroganza dilaga in vari ambiti – significa andare controcorrente rispetto alla massificazione dell’edonismo.
Ricordo che Ildegarda di Bingen (1098 – 1179), teologa tedesca, mistica, scrittrice, musicista ed erborista – le cui opere appaiono nel XXI secolo attualissime – sosteneva che le persone arroganti (ovvero coloro che si sentono superiori agli altri) rischiano varie patologie, alcune anche gravi. L’arroganza – affermava Santa Ildegarda – si può contrastare solo con l’umiltà.
Se spostiamo il nostro sguardo da una prospettiva del singolo a una prospettiva più ampia e globale, possiamo notare come l’intera umanità abbia bisogno di recuperare il legame con l’Elemento Terra, per ritornare alla Madre nutrice e fertile e per ritrovare la forza dell’umiltà, e quindi le qualità tipiche dell’humus.
Che questo mese di Agosto profumato di Elicriso ci aiuti a ritrovare la nostra atavica relazione con Madre Terra, e che l’arroganza venga trasmutata in umiltà per il bene dell’intero pianeta.