La cultura tibetana è antichissima. Le tracce della sua storia, scandita da lunghi periodi di pace, sono visibili osservando il paesaggio. Monasteri abbarbicati sui crinali, altari di pietre impilate, che aumentano al passaggio dei viandanti, e bandierine colorate che sventolano diffondendo preghiere benaugurali: sono questi alcuni dei segni più emblematici di questo Paese definito “il tetto del mondo”, la cui altitudine media è di 4900 metri. Per entrare in questo luogo così profondamente votato alla spiritualità è necessario “prepararsi”, non solo a livello fisico: camminare sui sentieri richiede un buon allenamento, soprattutto per predisporsi all’acclimatamento. Calpestare questa terra significa non solo scoprire una cultura millenaria affascinante, ma anche vivere un’intensa esperienza mistica.
Voyagesillumination, l’officina di viaggi di Nonterapia, non poteva non organizzare un itinerario studiato attentamente per conoscere la sacralità del Tibet. Dal 15 al 30 luglio 2012, Marzia Gambini, sinologa, esperta della millenaria cultura cinese, sarà la tour leader di un viaggio imperdibile, che si preannuncia già intriso di indimenticabili suggestioni ed esperienze.
Il programma parte però da un altro Paese avvolto dal misticismo, il Nepal. Il volo aereo farà scalo a Kathmandu, una città caotica, ma al contempo piena di templi, che si ammirano a cominciare da Durbar Square, ricca di luoghi di culto induisti. La tappa prevede la visita della valle di Kathmandu, dove svetta il tempio di Pashupatinath. Particolarmente toccante sarà poi ammirare uno dei siti buddhisti nepalesi più sacri, ovvero il tempio di Swayambhunath (noto anche come il Tempio delle Scimmie), posto su una collina ad ovest della città.
Da Kathmandu si parte verso la frontiera cinese, per entrare ufficialmente in Tibet, Regione Autonoma della Cina. La cittadina tibetana di Nyalam, piccolo centro di frontiera della prefettura di Shigatse, ubicato a 3700 metri, sarà una tappa utile per acclimatarsi all’altitudine e alle condizioni geografiche del luogo. Le tappe successive saranno Saga (4500 metri) e Paryang (4450 metri): per raggiungerle si attraverseranno paesaggi straordinari, tra cime imponenti e poi inaspettate dune di sabbia fra acqua e monti. Il viaggio prosegue toccando una delle destinazioni più importanti del Tibet: il lago sacro chiamato Mansarovar, le cui acque dal color turchino fluiscono nella regione del Kailash. Questo specchio lacustre è circondato da piccoli monasteri protetti dall’imponente vetta del sacro Kailash. Il lago Mansarovar è meta di pellegrinaggio per i devoti buddhisti. Qui, i partecipanti al viaggio, seguendo i consigli di Marzia, potranno vivere un’esperienza mistica, attraverso la circuambulazione di questo specchio d’acqua. Questo rito viene compiuto dai fedeli da almeno 1700 anni, essendo il Mansarovar considerato diretta manifestazione esteriore del dio Brahma. Secondo un’antica leggenda, la regina Maya, madre del Buddha, prima di dare alla luce suo figlio, l’Illuminato, fu immersa nelle acque di questo lago sacro.
Dopo aver fatto visita ai monasteri di Seralung, Trugo, Gossal, e Chiu si giungerà nel piccolo villaggio di Darchen, nella Contea di Purang, situato a 4575 metri di fronte. Darchen è il punto di partenza ideale per effettuare le escursioni al monte Kailash. La scoperta di questa sacra montagna prevede tappe presso il Sherlung Gompa, la cava Sapta Rishi, il Nandi Parvet e Astapad. Un importante momento sarà la pratica della meditazione avvolta dall’energia del monte Kailash.
La prima vera circuambulazione della montagna sacra si effettuerà il decimo giorno del viaggio: si partirà da Darchen alla volta di Diraphuk (4890 metri); il giorno successivo si vivrà un trekking suggestivo sino al Passo Dolma-La a 5670 metri. Sempre protetti dal monte Kailash i viandanti e i pellegrini possono sentire, durante il cammino, le forze benefiche degli spiriti che dimorano sulla cima. Si narra che un pellegrinaggio in questa regione tibetana purifichi l’individuo da tutti i peccati compiuti nella propria vita. Si dice inoltre che se i pellegrini che compiono la circuambulazione sono 108 – numero magico per il buddhismo – le porte del Nirvana si aprono, interrompendo il ciclo di morte e rinascita. Dopo le esperienze indimenticabili attorno al Kailash, si rientra a Nylam, per visitare la mitica grotta del santo-poeta buddhista Milarepa. In questo luogo altrettanto magico, si praticherà un intensa esperienza meditativa, che rimarrà indelebile.
Silvia C. Turrin
Per info e iscrizioni (entro il 31 maggio):