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Uno straordinario Trilok Gurtu al Castello Sforzesco di Milano

Finalmente a Milano viene organizzata una rassegna musicale che va oltre i soliti schemi commerciali, sostenuta al 90% da enti pubblici e da un ente privato che ha permesso di realizzare un palco ecosostenibile. Si tratta di “Voci dal mondo – Women for Expo” in cui sono protagonisti suoni “alternativi” di alto spessore qualitativo. Organizzato dal 4 all’11 agosto, presso il Castello Sforzesco di Milano, nell’incantevole cornice di Piazza delle Armi – una location perfetta per concerti estivi che andrebbe più utilizzata/valorizzata – questo happening ha messo al centro del programma artisti straordinari, che hanno saputo innovare il concetto di “world music” restituendogli un alone meno di nicchia. Rokia Traoré, Angelique Kidjio, Staff Benda Bilili, Ana Moura e Noa sono tra i nomi illustri invitati per diffondere musiche che oltrepassano frontiere culturali e sonore.

Qui desidero sottolineare la coinvolgente e trascinante performance di Trilok Gurtu con la sua Band. Il noto percussionista indiano ha sviscerato tutto il suo carisma e il suo virtuosismo nel “giocare” con tabla, piatti, con la sua voce e addirittura con il Glockenspiel. Ironico, aperto a dialogare col pubblico trascinandolo con vocalizzi, Trilok Gurtu ha portato a Milano una ventata di sonorità indiane, unite ad arrangiamenti che uniscono una musica di fusione tra jazz, elettronica, atmosfere orientali ed echi sussurrati di classica. Oltre alla sua vitalità ha trasmesso momenti anche profondamente meditativi – in cui sono riecheggiate risonanze mistiche, di profonda devozione verso quel mondo spirituale che solo in India si può percepire pienamente – e momenti sperimentali. Suggestivo e appassionante il suo intreccio alchemico di strumenti con cui ha ricreato suoni della natura – pioggia, vento – e la forza degli elementi. Straordinari anche i musicisti che lo hanno accompagnato, a cominciare da Carlo Cantini, geniale polistrumentista che ha incantato con la sua ecletticità nel suonare il Glockenspiel e il violino elettrico. Bravi anche il bassista Michel Alibo, il chitarrista Roland Cabezas e il sassofonista/flautista cubano Leandro Saint Hill. Un live intriso di quell’energia che solo musicisti affiatati e che sanno divertirsi insieme possono trasmettere.

Silvia C. Turrin

La mia recensione sul sito di Amadeus del disco Massical di Trilok Gurtu

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